Quando ho iniziato a massaggiare non avevo compreso a pieno la dicitura di operatrice del trattamento. La pratica mi ha portato a scoprire che essere una operatrice significava proprio metter mano. E si può procedere con delicatezza, oppure come se si guidasse una ruspa.
A me non piacerebbe essere trattata con mano da schiacciasassi, perciò ho scelto di chiedere il permesso prima di entrare e procedo solo quando mi viene accordato ma dal corpo, e non dalla testa. Le parole del cliente mi possono accompagnare in un viaggio nella sua sfera emozionale/mentale, ma è il corpo che mi guida nel tocco, nelle manovre, nella profondità del trattamento. Come si fa? Si impara a respirare assieme al ricevente.
Questa sintonia è una potente chiave d’accesso nonché regolatrice dell’intensità che mano a mano la persona è disposta a ricevere. Dopo qualche anno dedicato al massaggio mi sono accorta di essere diventata un’artigiana del corpo.
Posso alleviare, decontrarre, mobilizzare, rendere fluida la fascia, energizzare, posso anche integrare in un massaggio i fiori di Bach o qualche elemento di counseling, senza dimenticare l’apporto della riflessologia plantare. Mi sono accorta nel praticare che raggiungevo tutto il corpo, ma non il viso. Allora mi sono interrogata su che cosa volessi da un trattamento al viso. E la risposta è stata una parolina magica che ritorna spesso nel mio intento di operatrice olistica…. benessere!
A questo punto del mio percorso potevo mettere insieme una serie di requisiti: volevo un massaggio da poter proporre anche alle persone che non amano farsi toccare, da poter effettuare anche sulle persone che non gradiscono oli e creme sul corpo, volevo un trattamento che potesse anche essere praticato in maniera a sé stante e non un corollario da aggiungere come una toppa di chiusura e volevo che avesse una durata contenuta da offrire come alternativa al mio massaggio Alchemico Mio-Fasciale prolungato. E in prima istanza doveva essere un efficace portatore di benessere……. impresa non facile, ma poi è arrivata:
Il Dien Chan Zone® o “Riflessologia facciale vietnamita” applica il principio per il quale stimolando una parte del viso ne viene riequilibrata un’altra. Più precisamente quando la pelle, in qualità di organo di senso maggiore, viene stimolata, secondo mappe stabilite che riflettono tutti gli organi del corpo, il sistema nervoso centrale e periferico, risponde per raggiungere l’organo o area bersaglio. Perciò la riflessologia Facciale è una tecnica in grado di rafforzare e le difese naturali e risvegliare la nostra energia personale tramite la stimolazione di punti riflessi sul viso effettuata con un cercapunti.
Un piccolo strumento dalla punta arrotandata, Yin se in acciaio, da usare sulle persone in eccesso Yang, oppure Yang se in plastica o corno, da usare sulle persone in eccesso Yin. Questa tecnica prende spunto inoltre dall’osservazione della consolidata abitudine vietnamita di massaggiarsi il viso tutti i giorni per riportarsi o mantenere un buon stato di salute e per liberare la circolazione energetica da blocchi che si manifestano con sintomi di varia natura.
Il corpo infatti ci segnala una problematica per mezzo di un dolore o di un disagio, che in occidente viene letto come sintomo ed in oriente come blocco energetico. Un blocco energetico indica una difficoltà nella circolazione dell’energia lungo il flusso vitale che nutre il nostro corpo. Dien chan riporta il flusso nel suo scorrimento naturale. In oriente la tecnica di riflessologia facciale è praticata con un tocco piuttosto doloroso, in occidente vista la poca abitudine al massaggio intenso sul viso è stata addolcita pur non perdendo di efficacia.
Come per tutte le altre riflessologie, plantare, auricolare, della mano, anche per quella facciale, il principale canale di trasmissione per trasportare le informazioni nel corpo è il sistema nervoso.
Che cosa fa il sistema nervoso?
Sul volto si trova la mappatura di apparati e sistemi. La sollecitazione di punti precisi corrispondenti a parti del nostro corpo specifiche permette di trattare tutto il corpo e riportarlo all’equilibrio attivando risposte fisiologiche immediate.
Il freddo è ancora pungente e le giornate sono ancora corte, ma si apre uno spiraglio di luce.
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