La riflessologia è una pratica consistente nella stimolazione, su zone delimitate (piede, mano o viso) di punti che corrispondono alla mappatura dell’intero corpo umano. Tali zone prendono il nome di punti riflessi. L’operatore attraverso la stimolazione di un tratto preciso del piede, per esempio l’alluce, sta anche raggiungendo un altro settore del corpo, nel caso dell’alluce anche la testa, o l’ipofisi.
Questo tipo di tecnica, di derivazione orientale è diventato nel tempo uno dei principali pilastri delle Discipline Olistiche occidentali e delle scuole di Naturopatia. La maggior parte delle tecniche orientali si avvalgono di criteri di valutazione analogica, che sono così differenti da quelli logico-deduttivi occidentali, da non poter rientrare nel novero delle pratiche della medicina ufficiale occidentale.
Il mondo scientifico occidentale NON ne riconosce i meriti perché questa tecnica NON é stata studiata in modo da raccogliere prove di validità scientifica, ossia misurabili, che ne giustifichino l’efficacia.
E credo che questo sia un vantaggio: infatti la riflessologia non è stata misurata, standardizzata, spersonalizzata, protocollata e perciò irregimentata in categorie rigide come dogmi.
Perciò mentre in oriente è entrata di diritto negli ospedali al fianco delle discipline mediche, in occidente invece rientra nel novero delle discipline olistiche.
“La sola certezza in occidente sulla riflessologia è che funziona.”
Sembra un’affermazione estrema, ma a ben guardare in occidente è proprio così. Questo trattamento, che sia fatto a livello facciale, sulle mani o sui piedi. distende, allevia il dolore, aiuta a modulare la respirazione, sostiene le difese naturali, ristabilisce il fluire dei circuiti di energia, non si avvale di trust o manovre pericolose, ripristina una buona circolazione a tutti i livelli, non ha effetti secondari, non necessita di supporto farmacologico, come neppure di oli o balsami per essere praticata e quindi è adatta anche a soggetti fortemente allergici.
Chi riceve questo tipo di massaggio riferisce generalmente di essere molto soddisfatto e di sentirsi decisamente più rilassato, morbido, fluido. Ciò perché si avverte uno stato di benessere sia fisico, per la cessazione o la diminuzione del dolore, che energetico per la sensazione di “ricarica delle batterie”, che mentale per la maggior rilassatezza e l’alleggerimento dei loop di pensiero.
Andiamo a sbirciare nel dettaglio. Attraverso una disamina sulla sulla riflessologia plantare voglio portarvi nel mondo del massaggio zonale per meglio comprenderne i suoi meccanismi, la sua potenza, le sue risorse e la sua potenzialità.
Esistono, riconosciute dalle scuole occidentali di riflessologia, 4 ipotesi volte a spiegare il funzionamento del massaggio zonale. Non necessariamente l’una esclude l’altra, anzi talvolta sembrano essere complementari:
La riflessologia plantare abbiamo già detto essere una tecnica basata sulla digito pressione di specifici punti riflessogeni. Ossia su piede, mani o viso si trovano le corrispondenze di tutte le parti del nostro corpo: ossa, organi, muscoli. La pressione di questi punti è uno stimolo e genera un riflesso.
Tutti i sistemi biologici utilizzano meccanismi di autoconservazione che permettono l’adattamento alle diverse situazioni della vita.
Per l’uomo esistono due meccanismi:
Alla luce di ciò possiamo dire che il riflesso è la risposta involontaria ad uno stimolo.
I punti riflessi sono dei recettori che captano un segnale dall’esterno, ossia lo stimolo. Il recettore del gusto sulla lingua ad esempio, prende il nome di recettore del gusto, ed è deputato a distinguere i sapori. Il recettore del piede prende il nome di meccano recettore e permette di sentire variazioni di pressione. Ecco perché funziona la digito pressione.
Da qui possiamo immaginare il dipartirsi dei nervi come delle strade che arrivano al sistema nervoso centrale, nello specifico al midollo spinale. Quindi il meccano recettore porta l’informazione ricevuta dall’esterno, ossia la pressione su porzione del piede, al S.N.C. dove viene elaborata molto velocemente una risposta. A questo punto un altro recettore di risposta ripercorre un nervo che parte dal midollo spinale, ripercorre la strada a ritroso va all’organo bersaglio recando la nuova informazione. Insomma possiamo immaginarci dei recettori di botta e risposta che corrono lungo le strade nervose portando informazioni.
Occorre sapere che agisce su più distretti corporei perciò se avverto delle sensazioni lontano dal piede è del tutto normale. Infatti il massaggio tocca:
L’operatore che tratta si avvale di 4 tecniche di tocco differenti. Perciò il piede verrà maneggiato, palpato, mosso, carezzato con le seguenti modalità:
Ora hai qualche informazione in più sul massaggio zonale, e nel prossimo articolo sul blog ti racconterò “La mia visione della riflessologia”
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